Pane di San Giuseppe
Il 19 Marzo si celebra la festa del Papà, la festa di San Giuseppe. In Sicilia è la festa dell’abbondanza, la festa del pane. Sul piano simbolico l’inizio della Primavera, la fioritura della vita, il frumento, sono un riscatto ed una perenne rivincita sulla precarietà della vita, la fame e la miseria. Nelle società arcaiche il modello rituale era l’offerta, nella società contemporanea potrebbe essere interpretato come lo sperpero. Ma non è così. Vengono allestiti altarini in casa in occasione del voto a San Giuseppe che sono dei veri e propri banchetti ricchi e stupefacenti. Si da più sempre di più, meno si ha più si dà, sembra che sia questo la strategia economica proposta dalla società semplici per vincere la crisi.
Ha funzionato e funziona. Perché i Governi e gli uomini politici, tecnici di economica finanziaria non lo hanno ancora capito? E’ molto semplice diamo soldi e lavoro alla gente, la gente spende, l’economia riparte. Se diamo soldi alle banche, le banche non creano economia non comprano al supermercato, non comprano prodotti e servizi ma swap! Mi dite voi perché e per chi produrre, se l’economia è finta? Perché ci lamentiamo della nostra economia sommersa se è lo Stato il primo ad alimentarla?
Ancora una volta la produzione dei Pani di san Giuseppe è in mano alle donne, una produzione fatta insieme alle nuore, alle figlie, alle amiche, alle cugine, alle zie, alle sorelle, tutte donne. Ne sono convinto la rinascita così come la nascita è ancora una volta in mano alle donne.