Barocco siciliano: “U pupu cu’ l’ovu”
“U pupu cu’ l’ovu” la marionetta, pupazzo, bambola, con l’uovo. Ma anche “Cuddura cull’Ova” che viene dal greco e significa Corona, oppure anche “aceddu cull’ova” uccello con l’uova ed ancora “Panarieddi” cestino. Sono delle vere e proprie opere d’arti effimere. Forme e denominazioni diverse in tutta la Sicilia è uno dei dolci delle festività pasquali. Un cibo che si mangia con gli occhi e con il cuore. Questo che ho fotografato è una regalo di mia sorella, un dono di affetto e di augurio arrivato a Milano il giorno di Pasqua. Dalla cassette di legno, il nostro uovo di Pasqua, come una cornucopia abbiamo estratto: melanzane, peperoni, pomodori ciliegino, asparagi selvaggi, caponata, insalata di carciofi, capperi sotto sale, zucchine in agro dolce, mandorle tostate, tenerume (foglie di zucca bianca estiva), finocchietto selvatico, prezzemolo gigante, origano, cetrioli, pani di san Giuseppe, Cestini di Pasqua, due litri di vino di casa, olive schiacciate alla menta, Pane, sarde salate, dolci (cudduredde, affucaparrini, mpanatigghi, pan di spagna , ecc), un sedano gigante da almeno due chili.
biàti l‘occhi chi vìttiru Pasqua (beati gli occhi di coloro che riescono a vedere la Pasqua)