Omaggio a Camilleri, letture e ricette interpretate da Salvo Nicastro
“per chi non ci piaci cucinare ma avi u palato finu”
Nasce la prima Osteria di mare interamente ispirata ai piatti del Commissario Montalbano. A Punta Secca, oramai luogo della memoria per milioni di italiani, è per tutti la Vigata del celebratissimo Montalbano televisivo. Da piccolo borgo marinaro a set cinematografico, la piccola cittadina con il suo faro che illumina il mar Mediterraneo, è già da molti anni pellegrinaggio obbligatorio di molti turisti alla ricerca di una realtà immaginifica nella speranza di concretizzare un sogno: vedere il Commissario affacciato sulla verandina che prende il caffe al bordo del mare, magari con la sua fedele “cammarera” che gli porge lo zucchero. Il turismo oramai si alimenta solo con l’esperienza di una emozione e con un ricordo fotografico pubblicato su Instagram con un contesto che tutti riconoscono. Puntasecca oramai fa parte della memoria collettiva di tutti noi e non sempre riesce a far rivivere quell’emozione filmica che tutti si aspettano. Quest’anno a contribuire a questa ricostruzione sentimentale ci ha pensato una piccola Osteria sul mare adiacente alla cosiddetta casa di Montalbano con un menù interamente ispirato ai piatti del Commissario.
Purpi al strascinasali, Linguate fritte, Pasta alla salsa corallina, Pasta al nivuru di sìccia, Pasta con le sarde
“La matina appresso ebbe il piacere di rivedere Adelina, la cammarera. “Perchè non ti sei fatta viva in questi giorni?”. “Ca pirchì! Ca pirchì a la signurina nun ci piaci di vidìrimi casa casa quannu c’è iddra!” “Come hai saputo che Livia era partita?” Tutti, a Vigata, sapevano tutto di tutti. “Che mi hai accattato?” “Ci faccio la pasta con le sardi e pi secunnu purpi alla carrettera”. Squisiti, ma micidiali. Montalbano l’abbracciò.”
(Andrea Camilleri, Il cane di terracotta, pag. 234, Sellerio 1996).
Non manca la mitica “Pasta n’casciata” in versione marina.
Ripercorrere attraverso il gusto archetipi culinari letterari e filmici completa a far rivivere una emozione agognata: il vento con il profumo del mare, le acque limpide e fluttuanti del porticciolo, gli splendidi tramonti, il faro, le casette dei pescatori fanno il resto.
L’idea nasce da una intuizione dello Chef Salvo Nicastro dello Zafran a Donnalucata un’altra splendida cornice della nostra provincia, che incontra la determinazione di un giovane imprenditore della ristorazione di Santa Croce Camerina, Giorgio Cavalieri. Nasce un sodalizio all’inizio della stagione estiva e i numeri gli danno ragione: l’osteria sul mare è presa d’assalto l’idea piace talmente tanto che la tovaglietta americana monouso con la descrizione dei piatti e le citazioni selezionate dai libri di Camilleri diventano subito un gadget da portare via come ricordo.
“Malgrado le presenze turistiche siano in netto calo su tutto il ragusano, l’iniziativa ha riscosso molto successo grazie anche ad un posizionamento commerciale onesto di prezzo e di materie prime, soprattutto di pesce fresco. La location di fronte al mare e la serietà della gestione ha fatto tutto il resto.” Dice lo Chef Salvo Nicastro. “Purtroppo, quest’anno dobbiamo accusare la miopia soprattutto commerciale di un territorio che è cresciuto troppo rispetto alle sue potenzialità strutturali e manageriali e non ha saputo cogliere l’onda lunga delle ricadute di immagini del famoso sceneggiato. Non basta il marketing, seppur involontario e fortunato, per avere successo, bisogna avere il prodotto. Ed il prodotto turistico nelle nostre zone non è adeguato ne competitivo alle esigenze internazionali, è un prodotto immaturo, spesso in mano a improvvisatori e personale senza nessuna qualifica. Senza prodotto e senza formazione siamo come sarde alla Beccafico, uccello migratorio, schiacciati e sorvolati ancora una volta da aeroplani che volano verso il continente Africano, anche se con meno attrattive ma sicuramente molto più competitivo. Quindi suggerisco ai ragazzi, visto che sono iniziate le scuole studiate, studiate, studiate, non ci sono scorciatoie per un lavoro qualificante.”