Minchia di re, il piacere di esser donna.
Non vi nascondo che nel caso di metempsicosi non mi dispiacerebbe rinascere come “Coris julis” o Donzelle o come dicono a Marsala “pisci re” e più confidenzialmente dette anche “Minchia di re“, immagino per la forma. Sono piccoli pesci colorati, probabilmente il più bel pesce del mediterraneo. La mia aspirazione non sta nella bellezza ma nell’ermafroditismo sequenziale o inversione sessuale di questi pesci. Le Donzelle nascono femmine ed invecchiando diventano maschi. E quando sono femmine sono particolarmente saporiti, sia in zuppa che fritte. Ma il piacere non finisce qui, come dice il saggio Tiresia che “vide due serpenti che copulavano, ne uccise la femmina perché quella scena lo infastidì. Nello stesso momento Tiresia fu tramutato da uomo a donna. Visse in questa condizione per sette anni provando tutti i piaceri che una donna potesse provare. Passato questo periodo venne a trovarsi di fronte alla stessa scena dei serpenti. Questa volta uccise il serpente maschio e nello stesso istante ritornò uomo.
Un giorno Zeus ed Era si trovarono divisi da una controversia: chi potesse provare in amore più piacere: l’uomo o la donna. Non riuscendo a giungere a una conclusione, poiché Zeus sosteneva che fosse la donna mentre Era sosteneva che fosse l’uomo, decisero di chiamare in causa Tiresia, considerato l’unico che avrebbe potuto risolvere la disputa essendo stato sia uomo sia donna. Interpellato dagli dei, rispose che il piacere sessuale si compone di dieci parti: l’uomo ne prova solo una e la donna nove, quindi una donna prova un piacere nove volte più grande di quello di un uomo. La dea Era, infuriata perché l’indovino aveva svelato un tale segreto, lo fece diventare cieco, ma Zeus, per ricompensarlo del danno subito, gli diede la facoltà di prevedere il futuro e il dono di vivere per sette generazioni“
tratto da wikipedia