Una riflessione sul cibo dimenticato attraverso una cucina povera fatta di soluzioni per dare valore a ristrettezze economiche o di mercato. Oggi, ricercando una vita più semplice e naturale, ci avviamo verso scelte etiche ed ecosostenibili riguardo il consumo di cibo impegnandoci contro ogni spreco. Il pane, la pasta, il riso, la polenta, resti di verdure sia cotte che crude, rimasugli di legumi qualsiasi cosa per fare, brodi, minestroni, hamburger, secondo la regola di “utilizzareconsumarearrangiare o farne a meno acquistando con misura“.
Ecco delle suggestioni per il riciclo gli avanzi della settimana.
La scurdijata salentina è il piatto che meglio rappresenta i valori di una volta, quando il cibo era sacro e buttare gli avanzi un sacrilegio, come la prelibata paparotta che utilizza essenzialmente il pane indurito e gli avanzi di verdure e legumi. Riciclo dei rimasugli di pasta in napoletano “ammescata” o il recupero di frammenti di pasta rotta, detti ‘a menuzzaglia. Frittate, polpette, torte salate sono le regine del riutilizzo degli avanzi: alcune di queste soluzioni sono piatti tipici. Puoi reinventare la pasta avanzata con la ricetta della pasta strascicata o “pasta pizza”, famosa e squisita è la frittata di maccarruna napoletana. Con il pane raffermo puoi preparare la torta di pane, l’acqua cotta, l’acquasala e minestre di pane come il mazzamurru sardo. Con gli ortaggi un buon minestrone o una speciale “tegamata” valido strumento e metodo da praticare.
Cucinare è un atto d’amore dove i cibi non si arrendono mai: più sono cotti più acquistano sapore.